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Archivio di Stato di Sondrio

Contesto territoriale e culturale

Principali vicende del territorio corrispondente all'attuale provincia di Sondrio

Dal XIV secolo la Valtellina fece parte del Ducato di Milano.

I vicini Svizzeri la occuparono nel 1512 e con il Giuramento di Teglio (27 giugno 1512), il territorio fu annesso ufficialmente ai domini grigioni e diviso in tre terzieri retti dal Capitano di Valle che risiedeva a Sondrio e da due podestà. I contadi di Chiavenna e di Bormio, tradizionalmente autonomi, erano governati a parte.

 

Durante il dominio grigione si verificarono gravi scontri tra cattolici e protestanti sfociati nell’uccisione nella sola notte tra il 18 e 19 luglio 1620 di  oltre 600 protestanti valtellinesi. La congiura, nota come Sacro macello di Valtellina, fu capeggiata da Gian Giacomo Robustelli di Grosotto, finanziato dal governatore spagnolo di Milano.

Nel 1797 la Valtellina fu unita alla Repubblica Cisalpina (Dipartimento dell’Adda e dell’Oglio, dal 1801 Dipartimento del Lario) e da quel momento seguì le vicende della Lombardia facendo parte della Repubblica italiana (1802-1805) e, in seguito, del Regno d’Italia (Dipartimento dell’Adda).

Con la sconfitta di Napoleone gli Svizzeri tentarono di riconquistare la Valtellina e la Valchiavenna, ma si ritirarono senza combattere poiché il territorio era stato occupato dagli Austriaci. Dopo il Congresso di Vienna la Valle fu annessa al Regno Lombardo Veneto (Provincia della Valtellina); nel 1859 al Regno di Sardegna e nel 1861 al Regno d’Italia (Provincia di Sondrio).

 

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Ultimo aggiornamento: 17/04/2024